giovedì 9 luglio 2015

La riforma "buona scuola" approvata


La Camera ha approvato in via definitiva il disegno di legge della riforma della scuola.

Proteste in aula da parte di Movimento 5 Stelle, che ha soprannominato il DDL “buona scuola” come “riforma della distruzione” (eheh Beppe che simpatica canaglia che sei!), e della Lega che, sempre in lotta con i grillini per la gara a chi è il miglior stereotipo di un partito populista, si è armato dello slogan: “E i bambini? Chi pensa ai bambini”, in un modo che neanche la moglie del reverendo Lovejoy nei Simpson sarebbe riuscita a eguagliare.

«Ho vinto io! Tiè!»
E vabbè, questa è l’opposizione in Italia che, a sentirli quando parlano, anzi, fanno pensare anche ai contestatori di Renzi che di una riforma dell’istruzione ci sia effettivamente bisogno, se dalle nostre scuole è uscita gente così.



In breve, questi sono i punti salienti della riforma:



1)      assunzioni di 100mila insegnanti: prima, a settembre, quelli necessari a riempire i posti vacanti, poi, tutti gli altri, nel corso dell’anno. Il problema di fondo è, però, la chiusura delle graduatorie provinciali dei supplenti che verranno sostituiti dai concorsi. Questa è la più classica delle eccezioni alla teoria sullo stato di diritto di Hobbes dove è proprio la politica a tirare fuori il lato egoistico dei singoli, riportandoli a una sorta di stato di natura. È un: mors tua, vita mea, tra i più alti in graduatoria (che, nel prossimo concorso, avranno la magra consolazione di avere un po’ di punti extra) e quelli più in basso;

2)      la chiamata diretta: quello che è stato forse l’aspetto più criticato della riforma. Questa riguarderà solo l’organico funzionale, il sostituto dei supplenti. Sarò io, ma non è che ben capito cosa sia ‘sto organico funzionale! Io mi immagino una manciata di insegnanti, chiusi in uno sgabuzzino a giocare a carte, attendendo di avere qualcosa da fare. Ecco, questi saranno chiamati direttamente dal preside con le ovvie derive clientelistiche che ne discenderanno. Poi, per l’amor del cielo, non è che io non abbia fiducia nei dirigenti… è proprio che non ho fiducia nel genere umano! Insomma, io non ce lo vedo molto un dirigente a dire: «chiamo Tizio perché spiega la Rivoluzione francese da Dio, anziché mio cugino che ha bisogno di lavorare»;

3)      la valutazione delle performance: così da avvicinare, insieme all’assegnazione degli incarichi ai docenti da parte del dirigente (incarichi soltanto; le assunzioni avvengono per concorso), la scuola alla pubblica amministrazione, dove già è in vigore. La meritocrazia è assolutamente una cosa bellissima: come fare sesso a tre con due gemelle! Uguale! Anche stessa facilità nel concretizzarsi! Perché, se ci pensate, come diavolo si valuta un’insegnante? In base alla media di voti degli alunni? Olè! Ecco, fioccare i 10! E la poveraccia che capita in una classe di strafatti si attacca al tram! Ah, no, ecco: i test Invalsi! I miei insegnanti devono ringraziare che non sono più a scuola, altrimenti se li sarebbero sognati quei soldi in più nella busta paga! Già dovevo studiare per i compiti, figuriamoci se lo facevo anche per un test da cui non mi entrava alcuna utilità! Consegnato in bianco e in cortile a fumare con gli amici! “PROVE INVALSI: dal 2007 vi diciamo dove stanno i più secchioni”;

4)      400 ore di lavoro anche per chi va al liceo: vabbè, quelli degli istituti tecnici e professionali lo hanno sempre fatto e non è mai morto nessuno!


Concludo tutto questo solo con una piccola riflessione personale, detto da uno che è uscito da un liceo scientifico (e che ne è uscito, tutto sommato, abbastanza preparato per l’università), la nostra scuola non è perfetta, ma va bene! C’è solo un vero problema che la politica dovrebbe aggiustare; un problema recente (che, per fortuna, io sono riuscito a scamparmi) che ho appena scoperto…

Cos’è questa storia che i genitori possono sapere, tramite internet, in tempo reale, quando il figlio marina la scuola? È una chiara violazione del sacrosanto diritto di ogni studente a fare sega! Pensate a questo, politici, dalle vostre poltrone del potere! Questa è la vera piaga dell’istruzione!

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