Il fatto è collegato ad uno più vecchio, avvenuto nel 1997, ed è balzato agli onori della cronaca nera italiana come "l' omicidio di Marta Russo" o "il delitto della Sapienza". Ve lo riassumo in poche righe:
A seguito della morte della studentessa di giurisprudenza Marta Russo, viene aperta un' indagine, la quale porterà a uno dei processi più combattuti degli ultimi vent'anni, che avrà come imputati due assistenti della facoltà di filosofia della Sapienza: Giovanni Scattone e Salvatore Ferraro. Non vi annoierò con i dettagli, ma il processo andò avanti tra mille polemiche, fantasiose ricostruzioni, spesso smentite, dei fatti, testimonianze trattate e ritrattate e l'immancabile macchina del'informazione italiana che non si tira mai indietro quando si tratta di tirare merda su qualcuno.
Nel 2003, e non senza polemiche da tutte le parti, arrivò la sentenza definitiva, che condannava i due imputati a scontare una condanna di 5 anni e 4 mesi per omicidio colposo, aggravato dalla colpa cosciente. -Non starò qui a menarvela sul significato di questa sentenza, vi basti sapere che omicidio colposo vuol dire "commesso senza l'intenzione", tipo le gravidanze prima dei sedici anni- Scontata la sua pena, la cassazione riabilita completamente entrambi, tramite la riabilitazione penale, e decide di non interdirli dai pubblici uffici e di non levar loro i diritti politici. E questo ci catapulta ai giorni nostri.
È di ieri, infatti, la notizia che il dott. Scattone -che chiamerò dottore perché nessuno sembra intenzionato a farlo- tornerà a fare il proprio lavoro: l'insegnante. Poteva una sì succulenta notizia, l'assunzione di un cinquantenne ad insegnante di ruolo, passare inosservata? Ovviamente no!

A rincarare la dose, ci si sono messi i leoni da tastiera - e si, mi rendo conto del paradosso che sto creando, scrivendo sulla rete da dietro un monitor per attaccare chi scrive sulla rete da dietro un monitor- che non si sono risparmiati dal postare commenti pieni di indignazione e insulti nei confronti dell'insegnante. -Ed è proprio questo che mi ha fatto incazzare-
Perché accanirsi in questo modo su un uomo che ha già abbondantemente pagato per il suo errore? Perché avventarsi in questo modo su qualcuno che cerca di ricostruire la propria vita? Ma soprattutto, perché queste ingiurie vengono dalle stesse persone che difendevano Corona? Perché vengono dalle stesse persone che condividono i contenuti di un blog fondato da un omicida colposo plurimo? Perché questi attacchi provengono da coloro che sono sempre pronti a sventolare la nostra costituzione e gridare allo scandalo, quando non hanno la benché minima idea di cosa ci sia scritto in quei 139 articoli? Perché una notizia di per sé bella, il passaggio a ruolo di un insegnante, deve diventare l'occasione per attaccare un uomo che ha la sola colpa di voler fare il proprio lavoro per vivere?
Penso che a tutti noi farebbe bene -e scusate la banalità- vivere e lasciar vivere.
Aggiornamento della vicenda: Oggi Scattone ha dichiarato all'Ansa che rinuncerà all'incarico.
0 commenti:
Posta un commento