giovedì 23 luglio 2015

Bibbia e Corano: le più antiche copie dei libri sacri



Volevo oggi parlare di un fatto storico poco conosciuto ai più. Mi sono segnato tutto in dei foglietti di carta... Datemi un attimo... Ecco!
Durante il Martedì grasso del 1497, a Firenze, avvenne il cosiddetto Falò delle vanità in cui vennero bruciati specchi, cosmetici e…
Oh, cazzo! Ok, scusate! Ho scritto tutto in dei post-it e, ora non me li trovo più. Dove li ho messi?
Vabbè, sarò costretto a parlare di altro, ahimè!

Ci sono due notizie, molto simili tra di loro, che mi hanno colpito.

Quel libro è chiaramente pieno di balle. Guardate: anche la scrittura è inventata, come quella nel Signore degli anelli!
La prima ha luogo nell’università di Birmingham dove è stata scoperta la più antica copia esistente del Corano. Perché nessuno si fosse calcolato ‘sto libro fino a ora non mi è molto chiaro. Lo avevano lì nell’archivio, ma niente. Poi, è arrivata una ricercatrice, tale Alba Fideli, che si è detta: «hey, ma a me questo libro sembra un casino antico! Ragazzi, qualcuno sa di quand’è?»
Tutti, però, ignoravano quando fosse stato scritto, complice anche la mancata data di pubblicazione in copertina. È per questo motivo che sconsiglierei ai terroristi islamici di fare la foto a un loro ostaggio con in mano un vecchio Corano, ma di optare per il più classico quotidiano. Ok, l'ISIS userebbe una copia dell'Hollywood Reporter, ma poco importa!
La ricercatrice, allora, ha deciso di sottoporre il manoscritto all’esame del carbonio-14, scoprendo che è stato compilato tra il 560 e 645 d.C.(ai tempi della nascita dell'Islam, quindi), divenendo così la più antica copia esistente del libro sacro.

Per par condicio, in Israele, si è riusciti a leggere un antico rotolo di pergamena, risalente a 1500 anni fa, in cui sono contenuti i primi versi del Levitico. Il manoscritto era stato scoperto nel 1970 in una sinagoga di Ein Gedi, ma era rimasto indecifrabile per 35 anni in quanto carbonizzato. Il perché di tale condizione della pergamena è da ricercare in un incendio che avrebbe colpito la sinagoga, distruggendo tutti i testi lì contenuti.

Girando sul web, alla ricerca di informazioni su tali notizie mi sono imbattuto in diversi commenti. Si sa che su internet, a ogni notizia circa la spesa di denaro, si risponde: «e se avessero speso quei soldi nella ricerca medica?»
Ed è corretto!
Vi rendete conto di quanti soldi abbia speso la sanità per queste… Ah, non è stata la sanità? Vabbé, chiunque sia stato poteva risparmiare quei soldi e darli agli ospedali.
Ma, poi, fosse stato per qualcosa di utile! No, per dei testi sacri! Quanta gente è morta a causa della religione?
No, davvero, è impensabile che si sprechino soldi per cose simili. Buttiamo tutto nel fuoco! Anzi, nell’acido che, poi, magari, in Israele riescono a decifrare i libri carbonizzati.
Collage di commenti trovati in giro.
Per correttezza, ho aggiunto altri due commenti:
uno perché gli idoti sono ovunque
e un altro solo perché mi ha fatto ridere
Ci aggiungerei anche altri libri religiosi come i Promessi sposi o la bibliografia di Dostoevskij. Avete la più pallida idea di quanto il russo fosse cristiano? Cose da non credere! Sempre a parlare di Dio e ancora di Dio e, nel mentre, la gente muore uccisa dai templari!
Ah, i templari erano in un’altra epoca? Vabbé, chi se ne frega! Io non leggo libri su questi disgraziati religiosi! Preferisco spendere i soldi in Nimesulide!
E Kiekegaard? Vogliamo parlare di Kierkegaard?
E perché non Dracula di Bram Stoker? Perché anche in Dracula, come nel Corano e nella Bibbia, sono raccontate frottole magiche a cui io non credo. Mettete caso che qualcuno si sveglia e si convince di essere un vampiro. Con tutti i soldi spesi dalla gente, negli ultimi due secoli, per comprare questi libri, ci sarebbero uscite montagne di aspirine…

Toh! Ho appena trovato quei post-it! Ormai, però, è troppo tardi: ho già scritto l’articolo. Vabbé, ve lo sintetizzo velocemente:
Durante il Martedì grasso del 1497, a Firenze, avvenne il cosiddetto Falò delle vanità in cui vennero bruciati specchi, cosmetici e… - Ehm… - e libri e dipinti considerati immorali dal frate Girolamo Savonarola!

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