domenica 12 luglio 2015

Isis rivendica l'attentato al Cairo contro il consolato italiano

Un autobomba è esplosa al Cairo, di fronte al consolato italiano alle 6:30 di sabato mattina.
La rivendicazione, da parte del’Isis, dell’attentato ha tardato ad arrivare. Probabilmente si erano confusi sul nome da usare.
-      Scrivi: “Noi del Ansar Bayt al-Maqdis...”
-      Ma non avevamo cambiato nome? Ora siamo il Wilayat del Sinai.
-      Vabbé, scrivi soltanto: “Isis”!
-      Ma sarebbe più corretto: “Stato Islamico dell’Egitto”
-      Fai “Califfato”, che è più figo!
-      E se usassimo un nome più giovanile: “Isis: il canto della rivolta, parte 2” che su Google va molto?

L’Isis, sempre vicino alla cultura dei giovani, ha annunciato su Twitter che ci saranno altri attentati… E questi saranno rivendicati tramite poke alle pagine Facebook degli infedeli.

Sono 450 i Kg di esplosivo utilizzato! L’esplosione ha ferito almeno nove persone, ucciso un venditore ambulante egiziano, il danneggiamento della facciata del consolato e di altre abitazioni e… manco un italiano! E questo, nonostante la nostra nazione fosse l’obiettivo.
Perché questo attentato è stato così approssimativo? Ve lo dico io! L’Isis è sempre attento alla cultura dei giovani, giusto? Ricordiamo i pezzi rap per il reclutamento degli uomini o l’attenzione alle inquadrature, durante l’esecuzione capitale del pilota giordano. Ecco! Gli uomini migliori dell’Isis erano impegnati al Comic-con di San Diego! Quei maledetti infedeli non hanno neanche voluto dedicare loro un panel! 

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