mercoledì 22 luglio 2015

Lotta di hack tra USA e Cina

Finalmente è successo! Gli USA se la sono fatta sotto e non sembrano intenzionati a contrattaccare dopo aver subito un attacco! A chi va il merito? Agli ubriaconi Ai valorosi russi dello zio Vlad? -Ma no!- Agli inarrestabili guerriglieri dell'Isis? -Pfff! Non stiamo mica parlando di aver sparato a 4 vignettisti!- Alla coraggiosa Corea del Nord, guidata da quel capacissimo leader di C19 Kim? -Suvvia, ragazzi!-

Ebbene, la nazione che è riuscita a spaventare a tal punto gli Stati Uniti (confermando lo stereotipo che vuole gli asiatici tutti dei mostri di computer e di kung-fu) è nientemeno che quella ridente repubblica popolare della Cina! -Ridente perché hanno tanto riso! Ahahaha! Ah... Ehm...-

Dunque- Come vi ricorderete, qualche mese fa, ci fu un attacco al sistema di sicurezza americano durante il quale le difese cibernetiche  dell' OPM (Office of Personnel Managment) furono penetrate. Durante l'attacco gli hacker riuscirono a rubare dati e informazioni sensibili di circa 22 milioni di persone, tra cui nomi e dati personali di molti personaggi illustri delle società, di sicurezza e non, americane. -Non potevano limitarsi a rubare le foto nude delle dive e fare un favore a tutti noi? Dannati musi gialli!-

All'epoca dei fatti, la reazione dello Zio Sam è stata particolarmente dura: "Come si permettono questi fucking chinesini a spiare i nostri computers? Chi si credono di essere? L'NSA?? Solo noi abbiamo il right di sapere i fucking cazzi vostri!", ma sembrerebbe che l'abbronzatissimo Barack Obama sia voluto rientrare ai più miti consigli. Da quanto rivelato dalle fonti ufficali, gli USA non solo avrebbero rinunciato a lanciare un contrattacco cibernetico -Alabarda stellare, azione!!- e a cercare di distruggere i file rubati, ma avrebbero anche rinunciato a perpetrare azioni ufficiali contro la nazione asiatica, nonostante confermino con assoluta certezza la presenza di Pechino dietro l'attacco. La motivazione della decisione è l'assenza di grossi pozzi di petrolio sul territorio cinese la volontà di non esporre "i dettagli delle effettive capacità americane di cyberspionaggio".-Tranquilli, ci penseranno loro tra qualche mese- Fonti ufficiali, inoltre, fanno sapere che il governo americano ritiene che il danno che deriverebbe dall'accusa ufficiale alla Cina porterebbe più costi che benefici.

Quindi, dopo la faccenda di Wikileaks e lo scandalo dell'NSA che spiava i potenti d'Europa, abbiamo una terza figuraccia per quello che dovrebbe essere il più avanzato sistema di spionaggio del mondo! -Sul serio, perfino Facebook ti avverte se cercano di collegarsi al tuo account dalla Cina, vergogna!-

Jamae R. Clapper Jr. avrebbe persino mostrato ammirazione per l'attacco cinese, affermando: "Le agenzie spionistiche statunitensi farebbero altrettanto nei confronti di altri governi". -Non è una battuta! lo ha detto veramente!!-

Mentre Obama decide sul da farsi, alcuni membri del suo gabinetto studiano una possibile vendetta trasversale nei confronti dei cinesi, tale da non poter essere correlata all'incidente. Qualcosa del tipo  "[...]per tutti questi motivi, e l'assolutissimamente non importante incidente del cyberspionaggio cinese di cui a noi non frega niente, figuratevi volerci vendicare, chiediamo che alla Cina venga posto lo stesso embargo che abbiamo appena tolto a Cuba".

Robert K. Knake, ex cyber ufficiale americano teme che l'inerzia del governo potrebbe incoraggiare altri governi a tentare un nuovo colpo ai danni della rete informatica americana, sostenendo che questo nuovo tipo di spionaggio porta molti meno rischi di quello che correvano, ai bei vecchi tempi della guerra fredda, le spie russe. La Russia ha già ordinato una nuova partita di super-computer, ma sostiene che servano a Putin e Medvedev per giocare a "Call of duty".

Comunque, in attesa che gli USA dichiarino guerra alla Cina, direi di sederci comodi e aspettare la pubblicazione dei dati. Io preparo i pop-corn!

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