lunedì 20 luglio 2015

Manifestazione di protesta del KKK

Cappucci bianchi, svastiche, cori razzisti e bandiere confederate. No, ragazzi, non vi stiamo raccontando dell'ultimo raduno della Lega a Pontida, ma di una manifestazione avvenuta ieri a Columbia, capitale del South Carolina (USA).

Per le strade della ridente cittadina si sono riversate alcune dozzine di "redneck", che protestavano perchè da oltre 200 anni nessuno raccoglie il loro cotone non hanno digerito l'iniziativa della governatrice del loro stato di rimuovere la bandiera confederata. Decisione presa, anche, in seguito alla recente strage avvenuta in una chiesa di Charleston.

Uno dei leader della protesta
-"Non è che, siccome ogni tanto uno dei nostri bravi ragazzi fa una strage di 'sti cazzo di negri, a noi ci devono toglierci la bandiera!- Ragazzo incappucciato mentre regge una fiaccola e uno strano fiasco con "XXX" scritto sopra.


Momenti di forte tensione tra i Klansmen e la popolazione locale, poiché i poveri coglioni gli "esponenti della razza superiore" si sono messi a protestare in una città dove la popolazione bianca e quella di colore si equivalgono, ma il corpo di polizia è composto prevalentemente da ragazzoni afroamericani, che hanno fatto un grosso sforzo a non punire i manifestanti a suon di manganello. Esatto, quel manganello!

-"Cioè, minchia bordello! Se non bruci il negro, sei un coglione! Il negro è l'emblema!"- Manifestante che ha parlato in Italiano ai nostri microfoni e che ci sembra di aver già visto a Milano, qualche mese fa.

La manifestazione ha raggiunto il proprio apice quando, in seguito a un malore, un ragazzo bianco con una fantastica T-shirt con svastica (collezione Adolf primavera-estate 1939) è stato soccorso da un poliziotto di colore. Qualche ora dopo, purtroppo, si è scoperto che il poliziotto in realtà era Bill Cosby, in uno dei sui diabolici travestimenti!

La manifestazione si è conclusa con il lancio di bottiglie, insulti e qualche arresto, tutto nella norma. La polizia è riuscita a mantenere l'ordine senza dover pepare a morte nessuno.

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