venerdì 17 luglio 2015

Merkel fa piangere una bambina



Che Angela Merkel abbia la nomea di donna rigida non è una novità, così come non è strano che molti giornali abbiano approfittato di questo ed esagerato la notizia, vuoi per vendere, vuoi per ideologia politica.
Durante il suo incontro con una scolaresca di Rostock, prende la parola una ragazzina libanese...

...di sicuro, come tanti altri arabi, emigrata in Germania con un unico sogno: vivere in un posto che ha dato agli ebrei ciò che si meritavano!

La ragazzina racconta alla cancelliera tedesca di essere una rifugiata e avere paura per il suo futuro perché non sa se potrà rimanere in Germania.
«Sei una ragazza molto simpatica, ma la politica a volte è molto dura: ci sono altre migliaia di persone nei campi di rifugiati. Se decidessimo di accogliere tutti, non saremmo in grado di sostenere questa situazione. Posso prometterti che delibereremo presto su questo tema, ma, di sicuro, alcuni rifugiati dovranno tornare indietro», risponde la cancelliera tedesca, provocando il pianto della ragazzina.
Provocando... La bambina ha un po' pianto per i cazzi suoi! Ma se non si fa un po' di sensazionalismo come si fa? Eh, cari quotidiani?

Che la Merkel, appartenente (lo ricordiamo) a un partito di centro-destra, si sia ritrovata in una situazione del cazzo è innegabile. Sì, perché –  non ci crederete mai, ma –, qualsiasi cosa una persona faccia, si trova sempre qualcuno che critichi le sue azioni.
Questa situazione la poneva di fronte a un bivio: rispondere da persona empatica e compassionevole, lasciando che poi chiunque le desse della venduta, o rispondere secondo quanto la sua posizione le imponeva?

E posso immaginare che non sia la prima volta che accade…

«Ciao, bambino! No, non sei robusto e non hai le ossa grosse: sei ciccione!»

«Ciao, bambino! Quei soldi te li hanno dati i tuoi genitori, non il topolino dei denti: i topi sono animali disgustosi che portano la rabbia».

«Ciao, preservativo bucato!»

«Ciao, bambino! Sai che hai fatto morire tua mamma, quando ti ha partorito?»
«Ma la mia mamma è viva!»
«Perché sei stato adottato».

Ma non tutti ci stanno.
Ecco la reazione di un bambino:

Gardini: «Non dobbiamo uccidere la Merkel».
Brunetta: «Io sì!»

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