martedì 8 settembre 2015

Matrimonio canonico: riforma del processo per la nullità



La Chiesa, nei secoli, si è macchiata di atrocità, come (in ordine di numero di vittime) l’Inquisizione, le Crociate e l’indissolubilità del matrimonio. Quest’ultima è stata, per fortuna, un po’ mitigata dalla previsione della nullità, in presenza di talune cause, come:
- errore di persona:
«Non è la donna che volevo sposare».
«Guarda che è lei».
«Impossibile: la mia era molto più magra»;
- impotenza dell’uomo:
«E vabbé, ci credo: è ingrassata troppo!»
- timore: nello specifico, il timore che si avveri una minaccia, in caso di mancato assenso al matrimonio. La minaccia deve essere seria e grave… Non tanto per il vizio della volontà, ma per logica: se uno accetta un male grave come il matrimonio, non voglio immaginare cosa tutto gli sarebbe potuto capitare;
- etc…

Guardate quanto è felice!
E sapete perché è così felice?
Perché lui non può sposarsi!
Il pontefice ha presentato oggi le due lettere motu proprio (documenti fatti, di propria iniziativa, dal Papa e che hanno valore di legge. Un po’ come l’SMS che manda la vostra fidanzata o vostra moglie, quando vi impedisce di uscire, senza di lei, a ubriacarvi con gli amici) con le quali ha riformato tale processo di nullità del matrimonio canonico, così da renderlo più veloce e semplice.
Così, la prossima volta che vostra moglie vi dirà di non andare a ubriacarvi, potrete minacciarla più facilmente di lasciarla!

Fino a oggi, il procedimento constava di due giudizi (un primo grado e un appello) che, qualora non fossero stati concordi, sfociavano in un terzo, di fronte alla Rota romana, che concludeva il tutto, dicendo la sua.
Il procedimento era rimasto pressoché identico per tre secoli, tant’è che credo che sia possibile, fino all’8 dicembre, quando la riforma entrerà in vigore, chiedere lo scioglimento del matrimonio se il proprio coniuge è giansenista.

L’obbligo della seconda sentenza conforme è stato abolito e, così, il primo giudizio (che dovrà avvenire in massimo un anno), in assenza di una richiesta di appello, sarà immediatamente esecutivo.
A questo procedimento, ne sarà affiancato uno nuovo, affidato al vescovo. In assenza di contenzioso tra le parti e in caso di prove evidenti («insomma, padre, guardi mia moglie: ma, secondo lei, fossi stato sano di mente davanti all’altare, avrei accettato di stare con ‘sta cosa qui?»), il vescovo fungerà da giudice, in un processo che dovrà concludersi entro massimo 30 giorni.
Questi sì che sono processi brevi! Altro che quelli dello Stato! Bergoglio sta iniziando a farmi tifare per il potere secolare! Mi sa che divento guelfo… A tal proposito, credo che, fino all’8 dicembre, sarà possibile instaurare il procedimento anche nel caso che il proprio coniuge sia ghibellino! Dal 2016, basterà essere fan di Marylin Manson.

Ha dichiarato Satana, a proposito di questa riforma: «Per millenni, sono stato accusato dalla Chiesa di essere un mostro, quando non si sono mai accorti che il loro matrimonio è in grado, più delle mie tentazioni, di rendere spregevoli le persone! Sono felice di vedere che ci sia stata questa riforma. Non avete idea di quanti mariti, ogni giorno, arrivino da me all’Inferno, pregandomi di non fare entrare le mogli».

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