Questo è il terzo pontefice incontrato dal Líder
máximo, dopo Paolo Giovanni II e
Benedetto XVI.
Nonostante sia comunista! A saperlo,
diventavo il capo di un movimento politico contro le reginette di bellezza!
L’incontro è avvenuto poco dopo la messa che
il Papa ha celebrato in Plaza de la Revolucion a L'Avana, dove spiccava un
enorme effige di Che Guevara.
E Libero ne ha approfittato per fare una
bellissima battuta: “C’è Francesco e Che Guevara”!
AHAHAH
No, seriamente, quando siete un po’ giù di
morale, leggetevi Libero. Poverini, si credono anche un giornale vero!
La visita a Fidel Castro è durata 30/40
minuti
Immagino un classico discorso tra un
comunista e un chierico, in stile Peppone e Don Camillo, del tipo:
«Apriti al comunismo!»
«Accetta il cattolicesimo!»
«Dio non esiste!»
«Marx non esiste… No, un attimo, questa mi è
uscita male! Ok: i comunisti non esistono più!»
«Ok, Francesco, hai vinto!»
In realtà, padre Lombardi, direttore della
Sala Stampa Vaticana, ha affermato che i due hanno parlato dei vari problemi
del mondo, oggigiorno, ma non credo che nessuno possa davvero contraddirmi,
dato che gli unici testimoni sono esponenti del Vaticano e della cerchia di
Fidel e nessuno di questi è famoso per dare versioni veritiere dei fatti!
I due si sono, poi, scambiati diversi doni.
Bergoglio ha portato come regalo due libri
scritti dal sacerdote Alessandro Pronzato, la sua enciclica Laudato Si’, l’esortazione apostolica Evangelii Gaudium e gli scritti di
Armando Llorente,gesuita che era stato insegnante di Castro negli anni ’40.
Certo che Papa Francesco, a ‘sto punto, tanto
valeva che riciclasse il crocifisso/falce e martello che gli ha regalato Evo
Morales! Ci sarebbe stato bene!
Fidel Castro ha risposto con un libro
intitolato Fidel e la religione.
Egocentrici, questi dittatori!
Durante l’incontro di Bergoglio con Raul
Castro, invece, si sono discusse le questioni inerenti l’embargo degli Stati
Uniti su Cuba, sperando che il pontefice possa sollevarle quando, domani,
arriverà a Washington.
Papa Francesco avrebbe, poi, dovuto
incontrare (sebbene in maniera quasi ufficiosa) le Damas de blanco (un gruppo
di opposizione al regime, formato da mogli e familiari di prigionieri politici
cubani) e altri dissidenti politici. Questi, a quanto denunciano loro stessi,
sarebbero, però, stati fermati dalle forze di polizia cubane.
Come a tranquillizzare tutti quelli che
pensavano che i giorni gloriosi della dittatura fossero finiti!
La Commissione cubana dei diritti umani e
riconciliazione nazionale ha infine denunciato quella che ha chiamato “un’operazione
di pulizia sociale": le autorità locali hanno internato mendicanti, malati
mentali e senza tetto.
Vabbè, mica è stata un’idea di Fidel: lui
aveva pensato di mascherarli, vestendoli tutti con una bella tuta in acetato Adidas!
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