martedì 21 luglio 2015

Emma Watson: sventato rapimento... oppure no?

Un paradosso è un’affermazione contraddittoria, da un punto di vista logico, e che, per questo, appare contrastante con l’esperienza comune.
Tutti quanti ricorderanno il paradosso di Achille e la tartaruga con cui Zenone di Elea si è assicurato una vita di rendita. Tutti, tranne me, perlomeno, che ero distratto durante quella lezione a scuola. C’era Achille che doveva raggiungere una tartaruga e, allora, cominciava a correre. Poi – non ricordo bene, eh! –, se non sbaglio, la tartaruga entrava a contatto con una sostanza radioattiva, veniva addestrato da un topo gigante nel Ninjutsu, picchiava Achille e dipingeva la Cappella Sistina
.

E, ora, ci troviamo davanti a un nuovo paradosso.
Sun e Mirror sono due tabloid inglesi di cui è famosa la loro inattendibilità per la pubblicazione di articoli falsi.
Il primo ha pubblicato una notizia, rivelatagli da una fonte ovviamente anonima, secondo cui un tassista avrebbe carpito i discorsi, in lingua straniera, di due addetti della pulizia. Questi, convinti che l’autista non potesse capirli, stavano progettando il rapimento di Emma Watson, l’attrice famosa per aver interpretato Hermione, in Harry Potter, e per essere stata, senza motivo comprensibile alcuno, uno dei primi sogni erotici di tanti ragazzini della mia generazione, fan della saga (mai capito il perché: io optavo per Xena). Il tassista ha avvisato, quindi, i responsabili degli studi presso cui l’attrice sta girando il remake live-action de La Bella e la Bestia che, di conseguenza, avrebbero aumentato la sicurezza, riuscendo a sventare il rapimento.
Ma, proprio mentre la notizia si diffondeva tra i quotidiani di tutto il mondo, è avvenuto il paradosso.: il Mirror ha, infatti, prontamente smentito la storia, sorretto dalla rivelazione di un’altra fonte anch’essa anonima.

Ed ecco il paradosso: il Sun dice cazzate e afferma che qualcuno voleva rapire Emma Watson; il Mirror non è da meno rispetto al suo rivale e nega la veridicità della notizia.

La soluzione è una soltanto: Emma Watson non esiste.

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