domenica 19 luglio 2015

Stupro di gruppo: tutti assolti!

Bene, ragazzi, cominciamo male la giornata.
E' di ieri la notizia che la sezione penale della Corte d'Appello di Firenze ha emanato una sentenza per quanto riguarda un caso di stupro di gruppo, avvenuto ai danni di una ragazza all'uscita di un locale. Ciò che sorprende non è tanto il dispositivo della sentenza, vale a dire l'assoluzione, ma le motivazioni addotte dalla corte di appello di Firenze, che vi faranno, come minimo, indignare per quello che leggerete.

Ma andiamo con ordine.

I fatti risalgono al 2008, e possono essere riassunti, secondo quella che è stata la ricostruzione del P.M., in questo modo:
la ragazza, dopo aver passato la serata a festeggiare e a bere, viene avvicinata da un gruppo di 6 ragazzi (che in seguito verranno tutti denunciati come prendenti parte allo stupro). Questi, dopo aver offerto ulteriormente da bere alla ragazza e dopo averla ridotta in condizioni tali da non poter reagire in alcun modo, avrebbero abusato di lei a turno per diverse ore. In seguito alla violenza subita, la ragazza ha sporto denuncia nei confronti dei sei ragazzi (italiani e di età compresa tra i  
20-25 anni, all'epoca dei fatti).

Passiamo adesso alle motivazioni della sentenza.

Diciamo subito la frase di rito: se l'è cercata! Una di quelle frasi classiche, che non passano mai di moda e sta bene un po' su tutto: il colore grigio degli stupri.


I magistrati, infatti, hanno sorprendentemente dato poca, se non nessuna, rilevanza al non trascurabile fatto che la ragazza fosse completamente ubriaca, ergo, incapace di intendere e di volere, almeno momentaneamente.

 Lezione di seduzione: ubriacatele! Ubriacatele sempre! Così, anche se non ve la da, potrete facilmente stuprarla!

Questo assunto viene dal fatto che la testimonianza della ragazza è stata definita "vacillante" e "a tratti confusionaria".

Mh... Una persona ubriaca che dà una testimonianza vacillante. C'è chi direbbe: "grazie al cazzo", ma solo perché non ne capiscono quanto i giudici di psicologia delle sbronze!

 I giudici della corte d'appello hanno invece calcato molto sulle presunte abitudini della ragazza, che viene descritta come un individuo fragile ed instabile, che conduceva una vita non lineare, perfettamente in grado di gestire la propria bisessualità...

Maledetti bisessuali! Credono ancora di avere gli stessi diritti di noi persone non malate!

...e nota per avere spesso rapporti occasionali con altre persone.

Non solo: la ragazza, di solito, si truccava. Questo rende assolutamente legittimo lanciarle un barattolo di vernice addosso!

 Nella motivazione, poi, viene sottolineato come il comportamento della ragazza ha dato modo ai ragazzi di pensare che fosse consenziente, e che comunque la loro iniziativa non sia stata ostacolata in alcun modo dalla ragazza. Sostanzialmente la non censura da parte della ragazza, secondo i magistrati, è valsa come un "silenzio assenso" dalla conseguenze terribili.

- Facciamo sesso?
- Asha-bli-ghr... (parole sbiascicate).
- Hai detto sì! Oh, tutti testimoni, eh!  Che tenera, si è addormentata! Come insegnano nei quiz? La prima risposta è quella che vale e il suo: "asha-bli-ghr..." non lascia adito a dubbi!

Nella stesura della sentenza, infatti, i magistrati sembrano aver ignorato il principio ormai consolidato che, anche se il rapporto inizia come consenziente, diventa stupro nel momento in cui continui senza il consenso del partner.

Immediate le reazioni della vittima e dei suoi avvocati, che hanno dichiarato di voler fare ricorso in Cassazione, e di alcune esponenti del partito SEL nel parlamento regionale toscano, che hanno dichiarato: "inammissibile che ancora nel 2015, una sentenza di stupro possa far ricadere la responsabilità del fatto sulla vittima".

Certo, certo... prima provochi con parole tentatrici, come: "Asha-bli-ghr" e poi ti lamenti!

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