lunedì 31 agosto 2015

La tassa del Formaggio

Bene ragazzi, a grande richiesta del pubblico e della critica, mi accingo ora a scrivere il secondo capitolo della saga dell'eroe a più alto contenuto di lattosio del mondo: l'italianissimo (purtroppo) sindaco di Albettone Joe Formaggio!
Nel caso in cui non conosceste le strabilianti gesta ricche di calcio del nostro beniamino vi incoraggio a prendere visione del primo strabiliante capitolo, per il quale ho già ricevuto una lettera da Peter Jackson che ne vuole fare una trilogia (credo si stia lasciando prendere la mano).
Ma bando alle ciance! Sedetevi comodi e godetevi il secondo, incredibile capitolo della favola di Joe Formaggio!

 C'era ancora una volta, sempre nel paese immaginario chiamato "Serenissima Repubblica", un uomo - anzi - un sindaco, chiamato Joe Formaggio. Joe, sempre preoccupato per l'incolumità dei sui amati concittadini, lavorava giorno e notte per l'erezione del muro -non credo riesca a farlo con altro- che avrebbe tenuto alla larga i pericolosi e odiati uomini neri. Le forze avverse del male continuavano però ad andare contro il nostro caciottoso eroe e nelle forme più impensabili! Alcune delle concittadine, infatti, caddero vittime di malefici incantesimi! Tali sortilegi obbligavano le giovini fanciulle ad innamorarsi degli stessi uomini neri, allo scopo di "imbastardire" -citazione necessaria- la razza degli albettoni (Albettini? Albertazzi?), tanto che Joe fu costretto a rinchiudere la propria figlia al sicuro nella torre più alta. Ma tutto questo non bastò, poiché qualche cattivo giudice mosse contro di lui l'accusa di istigazione all'odio razziale allo scopo di portarlo via dai suoi amati concittadini e di metterlo in cattiva luce con il Re!

Molte altre minacce si avventarono su Joe! Il terribile stregone Prefettus, infatti, arrivò persino a ordinare a Joe di accogliere gli uomini neri all'interno di uno stabile che nessuno utilizzava, e che sarebbe stato perfetto per impedire agli uomini neri di vagabondare, e avrebbe perfino permesso loro di vivere dignitosamente. Quale assurdità! Che pretese! Giammai Joe avrebbe ceduto a tali bieche richieste! Lesto lesto, il provolastico sindaco si adoperò e murò tutte le finestre dello stabile -deve avere un feticismo per i foratini- per impedire che gli odiati uomini neri se ne impossessassero. Ma all'orizzonte iniziava a palesarsi una minaccia, che neanche il nostro eroe poteva aspettarsi.

Giungendo su unicorni rosa schocking che galoppavano su orribili arcobaleni arrivarono i Gay! Questi erano forse i peggiori nemici per la Serenissima Repubblica e per il piccolo paesino di Albettone! Andavano in giro vestiti in maniera oltraggiosa per il pubblico pudore, rivendicando il diritto di potersi baciare in bocca, sposare e allevare bambini. -"Da far diventare gay a loro volta!" -pensava Joe con malcelata ira- Bambini che, ovviamente, sarebbero stati rubati dalle case dei cittadini di Albettone, poiché sappiamo tutti che i gay non possono avere bambini e che li vadano a rubare nelle case! "O erano gli zingari quelli?" -si chiese ancora Joe-, quindi è assolutamente inutile che possano sposarsi. Ma Joe, non si diede per vinto neanche stavolta e tosto tosto trovò la soluzione adatta a cacciare i gai e colorati antagonisti. Propose infatti che a tutti i gay venisse fatta pagare una tassa sulla gaiezza! Ah quale idea! Ah, quale astuzia! Ah, quale abbietta forma di omofobia! trovata per aiutare le casse del comune, così provate dalla costruzione delle necessarie difese contro lo straniero!

Qua si interrompe nuovamente la nostra favola. Ma non disperate, quanto prima il nostro stagionato sindaco tornerà alla carica con nuovi piani per fronteggiare le sempre nuove minacce che incombono sul suo villaggio!

Dai, ragazzi! Una tassa sull'essere omosessuali perché, parole sue, "tanto non possono fare figli". Allora direi di tassare anche le zitelle (non fanno figli), i ragazzini che usano i preservativi (non fanno figli) e i maiali castrati (non fanno figli che poi eleggeranno sindaco individui del genere).
Ribadisco: la carica di sindaco non la si nega a nessuno oggigiorno! 


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