sabato 12 settembre 2015

Obama non starà nell'hotel dei cinesi



Barack Obama e la delegazione americana non soggiorneranno più all’hotel Waldorf Astoria, in occasione dell’Assemblea generale dell’ONU. Il 42° piano dell’albergo ospitava, da oltre cinquant’anni, i rappresentanti alle Nazioni Unite del Dipartimento di Stato, ma, ora, è stato sostituito con il vicino New York Palace Hotel.

Pare che, alla base di questa scelta, ci sia l’acquisto dell’hotel da parte della Anbang, un gruppo di assicurazioni cinese.

La Casa Bianca si è limitata a giustificare il fatto con un: “circostanze mutate, che includono possibili preoccupazioni per la sicurezza, ma anche i posti disponibili, il prezzo»”.
Ora, per i posti disponibili, l’hotel ha 1400 stanze e tutti i dipendenti cinesi vivono ammassati in unica camera tre metri per tre.
Per la storia del prezzo, invece, dubito che Obama si metta a cercare su Trivago le offerte migliori per soggiornare in albergo.
Resta, quindi, un’unica possibilità: il presidente avrebbe provato fastidio a sentir ripetere: «Waldolf Astolia» o «Plesident Balack».

Altri giornali hanno, invece, ipotizzato che si tratti di una questione di sicurezza nazionale e che Pechino possa spiare il presidente.

«Ciao, amole mio!»
«Michelle, non ricordavo tu fossi così chiara di carnagione… e con gli occhi a mandorla… e così dedita alla nobile arte del ping pong».
«Ho impalato, mentle tu eli via con Beal Glylls»
«Chi?»
«Beal Glylls!»
«Cosa? Bel Glils? Non ti capisco!»
«BEEEL GLYLS!!!»
«Bo, non capisco! Michelle, guarda che cosa carina! Sul cuscino, invece del cioccolatino, hanno lasciato un biscotto della fortuna».
«E cosa dice?»
«Dice: “La nazione che guidi, presto, sarà soggiogata da un popolo fiero, potente e comunista”».
«Le solite pledizioni geneliche, valide pel tutti! E nel mio cuscino?»
«No, niente biscotto: ci hanno messo un involtino primavera».
Intanto, da fuori, sarebbero arrivate le urla della sicurezza: «Presto, acciuffate quel panda! È sospetto!»

0 commenti:

Posta un commento